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“Stanze splendide, letti comodissimi, peccato il rumore del traffico, non ho chiuso occhio”. Quante recensioni di questo tipo abbiamo letto negli anni?
Isolare gli ambienti abitativi dal rumore ambientale proveniente dall’esterno, è fondamentale per creare le condizioni di comfort oggi richieste da un’utenza sempre più sensibile al tema del benessere ambientale. Un pessimo isolamento acustico può inficiare notevolmente sulle valutazioni di una struttura ricettiva, penalizzando le vendite.
In questo articolo scopriremo come migliorare l’isolamento acustico dell’edificio sfruttando gli incentivi superbous hotel 80%.

Ristrutturi? Non dimenticare l’isolamento acustico di facciata.

Con l’introduzione del superbonus hotel 80% moltissime imprese stanno considerando la possibilità di avviare importanti opere di ristrutturazione, soprattutto a livello di efficientamento energetico.

Per chi volesse rendere più confortevole il proprio hotel anche dal punto di vista dell’isolamento acustico, c’è una buona notizia: con i dovuti accorgimenti e la giusta attenzione a materiali e tecnologie, potremo ottenere ottimi risultati su entrambi i fronti. Ecco una breve guida utile ad orientare le nostre scelte.

Partiamo dal cappotto termico, uno degli interventi più utili e gettonati. Per raggiungere ottime prestazioni sia in termini di isolamento termico che acustico dovremo privilegiare pannelli in materiale isolante fibroso ed elastico (fibra di legno, fibre minerali, cellulosa, lana di pecora), ed evitare i materiali sintetici rigidi come il poliestere o il poliuretano.

A livello di serramenti, la sostituzione dei vecchi infissi con vetri isolanti (anche detti vetrocamera) sarà sufficiente a garantire un buon isolamento termico e acustico. Fortunatamente, avremo ampia libertà di scelta: la quasi totalità dei modelli presenti in commercio rispetta queste caratteristiche.

Attenzione alla ditta incaricata dei lavori: la capacità isolante dell’infisso è strettamente legata alla correttezza dell’installazione; è importante assicurarsi che il montaggio sia eseguito a regola d’arte.

Non dimentichiamo, infine, i cassettoni per le avvolgibili, che possono costituire un percorso preferenziale per la propagazione del rumore dall’ambiente esterno. Per limitare i ponti acustici, dovremo scegliere cassettoni coibentati con isolante termico-antirumore. La ricerca del giusto modello sarà leggermente più ardua: molti modelli in circolazione prevedono l’utilizzo di pannelli isolanti in poliuretano, ottimi per proteggere dal freddo, ma poco efficienti dal punto di vista dell’isolamento acustico. Il nostro consiglio è quello di richiedere specificatamente modelli con isolante fonoassorbente (solitamente gomma o lana ad alta densità) e, dove possibile, optare per cassettoni con ispezione esterna anziché interna.

Le prese d’aria in facciata e i fori di ventilazione potrebbero penalizzare la prestazione acustica dell’involucro edilizio. In commercio esistono diverse soluzioni silenziate per fori d’aerazione e ingressi dell’aria VMC. Si tratta però di palliativi: la soluzione migliore sarebbe quella di rinnovare la struttura impiantistica, limitando la necessità d’ingressi d’aria.

I requisiti di legge

Esistono delle soglie minime da rispettare?

Sì. Troviamo indicazioni a riguardo nei due testi normativi di riferimento: il DPCM 5/12/1997 e il  DM 11/10/2017. In entrambi, per edifici adibiti a residenza ed alberghi il valore minimo di isolamento acustico di facciata è di 40 dB.

Attenzione: questo valore è esplicitamente riferito a strutture di nuova costruzione. Successive integrazioni hanno chiarito la validità anche in caso di ristrutturazione. L’ultima pubblicazione in merito, del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, afferma che “il requisito minimo è sicuramente da applicare per gli edifici di nuova costruzione e per la ristrutturazione di edifici esistenti”; laddove, con il termine ristrutturazione, si intende “il rifacimento anche parziale di impianti tecnologici, delle partizioni orizzontali e verticali degli edifici ed il rifacimento delle facciate esterne, ad esclusione della verniciatura”.

In definitiva, è necessario rispettare i limiti previsti dalla normativa (40dB) in caso di rifacimento anche parziale delle facciate.

A fine lavori, bisogna effettuare una prova fonometrica?

No, non esiste alcun obbligo di legge. La verifica del raggiungimento degli obiettivi è richiesta solo in caso di contenzioso, e deve necessariamente essere eseguita da un professionista abilitato, detto Tecnico Competente in Acustica.