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La detrazione all’85% prevista dal Sismabonus è stata elevata al 110% per le spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2025, secondo la legge di Bilancio 2022.

Di fatto, le opere di riduzione del rischio sismico rientrano a pieno titolo tra gli interventi trainanti previsti dal Superbonus 110%.

Capiamo di più in questo articolo.

Quali sono gli interventi antisismici che permettono la detrazione al 110%?

Mentre per l’efficientamento energetico la norma indica chiaramente quali siano gli interventi trainanti, cioè cappotto termico e sostituzione impianti di riscaldamento, per il Sismabonus si parla di interventi più generici  “volti alla riduzione del rischio sismico”. 

Cerchiamo di entrare nel dettaglio presentano gli interventi antisismici più comuni. Li classificheremo, per semplicità, in opere “locali” e “globali”.

Sismabonus: interventi locali e interventi globali

Gli interventi locali hanno basso impatto; ciò vuol dire che si possono eseguire senza richiedere lo sgombero degli spazi, senza lavorazioni importanti all’interno, e, possibilmente, senza interrompere l’uso delle case da parte dei condòmini.

Tra i più comuni, ci sono quelli legati all’aumento della sezione degli elementi strutturali (come il ringrosso e l’incamiciatura) e quelli volti a installare elementi di rinforzo sui nodi. Gli interventi locali, rapidi e dal costo contenuto, sono ammessi dalla normativa a patto che garantiscano il miglioramento strutturale dell’intero edificio.

In altri casi, più complessi, sarà necessario intervenire a livello globale. Gli interventi globali, più impattanti, sono talvolta incompatibili con la presenza umana e riguardano, ad esempio, l’inserimento di controventi metallici, nuove strutture di smorzamento e isolamento sismico,  sostituzione del tetto.

Anche le opere di demolizione e ricostruzione possono ricadere tra le riqualificazioni oggetto di adeguamento sismico.

Attenzione, però, all’ampliamento volumetrico, giustificato solo nel caso in cui l’incremento sia inserito in un progetto di rigenerazione urbana aderente alle norme legislative locali.

Le condizioni per accedere al Superbonus 110%

Sono contemplati nel Superbonus con detrazione al 110% tutti gli interventi antisismici sostenuti su territorio di rischio sismico 1, 2 o 3. Per ulteriori approfondimenti rimandiamo al sito della Protezione Civile e alla mappa dei comuni italiani suddivisi per categoria di rischio.

Tutte le opere di riqualificazione dovranno poi rispettare due condizioni: 

  • miglioramento dell’intero edificio dal punto di vista del rischio sismico;
  • rispetto dei massimali di spesa previsti dalla normativa.

Miglioramento del rischio sismico, bisogna effettuare un salto di classe?

No, la normativa ad oggi non impone un salto di classe di rischio sismico per accedere al Superbonus 110%. Sarà necessario, tuttavia, che i professionisti incaricati della progettazione strutturale asseverino l’efficacia degli interventi al fine della riduzione del rischio sismico, nonché la congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi agevolati.

I massimali di spesa

Il limite di spesa previsto per gli interventi antisismici è di 96.000 euro per unità abitativa. Non sono presenti vincoli sul numero massimo di immobili su cui è possibile effettuare gli interventi. 

Una precisazione: il Decreto Agosto ha introdotto delle importanti agevolazioni per le zone del centro Italia (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria) colpite dai sismi del 2016 e 2017. In queste aree i massimali per gli interventi Superbonus sono incrementati del 50%, per una spesa di 144.000 euro a unità abitativa.