Presenti da più di 30 anni in Gran Bretagna e Svizzera, i tetti verdi si stanno diffondendo rapidamente in tutta Europa. Merito dei nuovi studi, che ne certificano le proprietà isolanti, riflettenti, filtranti e drenanti.
Un tetto verde è un tetto ricoperto da piante, solitamente erbacee o graminacee.
Oltre che suggestivo, è estremamente funzionale: può aiutarci ad abbattere i costi energetici, le emissioni di CO2, isolare l’edificio da intemperie e rumori esterni, drenare l’acqua e, addirittura, trasformarsi in un corridoio ecologico per insetti e animali a rischio. Insomma, i tetti verdi si stanno rivelando degli alleati incredibili, di cui solo ora stiamo apprendendo le reali possibilità.
Iniziamo parlando della funzione più interessante dal punto di vista energetico: quella dell’isolamento termico in estate.
Un tetto verde per estati più fresche
Il 30% dei consumi elettrici europei è destinato alla climatizzazione estiva.
Il trend è in crescita, e il problema degli approvvigionamenti energetici nei mesi più caldi si fa di anno in anno più critico. Non è un caso che la Commissione Europea abbia recentemente sottolineato l’importanza di contrastare il problema ricorrendo proprio alle infrastrutture green.
Un tetto verde, infatti, aiuta ad isolare termicamente l’edificio, riduce la radiazione solare incidente e agisce da “estrattore naturale di calore”, con un impatto notevole sui consumi energetici per la climatizzazione.
Per comprendere l’effettiva efficienza di questi sistemi, recuperiamo gli studi del CR Enea di Casaccia, che dal 2013 ospita un prototipo di tetto verde dotato di sensori per il monitoraggio microclimatico e ambientale.
I dati riportati da Enea sono estremamente interessanti: un tetto classico, nei mesi estivi, presenta escursioni termiche elevate, arrivando a raggiungere una temperatura di 42° nelle ore più calde e di 20° durante la notte. Lo stesso tetto, ricoperto di graminacee, mantiene invece una temperatura costante durante l’arco della giornata, al di sotto dei 25°.
In caso di copertura estensiva con Sedum (una specie di pianta grassa), le temperature si sono mostrate addirittura inferiori ai 21°. Merito di due caratteristiche tipiche della vegetazione: alta evapotraspirazione, ovvero capacità di assorbire calore latente dall’ambiente per i naturali processi di evaporazione, e ottima capacità riflettente.
Diremo di più: secondo Enea, l’applicazione di un tetto verde potrebbe portare, nei mesi estivi, a un risparmio energetico complessivo pari a 2Kwh.
Alleati del fotovoltaico
Oggi sono in corso nuovi studi per approfondire le potenzialità di isolamento termico delle diverse specie vegetali nei vari contesti climatici. Ottenere tetti più freschi, d’altronde, è cruciale anche per quel che riguarda il fotovoltaico. Bisogna infatti tenere a mente che i pannelli solari tendono a essere meno efficienti se la temperatura del tetto è troppo elevata.
Un green roof abbinato a un impianto fotovoltaico si configura come una soluzione ideale, con meno consumi a fronte di maggiore energia prodotta.
Città in salute, edifici protetti, appartamenti silenziosi
I tetti verdi non hanno solo proprietà isolanti. La vegetazione, come ben sappiamo, oltre che assorbire anidride carbonica nel processo di fotosintesi, è in grado di filtrare le particelle inquinanti, rivelandosi un ottimo alleato nei contesti metropolitani. Non è tutto: un tetto verde, lavorando esattamente come uno strato isolante sintetico, può contribuire a ridurre l’inquinamento acustico e a proteggere l’edificio dalle intemperie.
Tetti verdi-blu per contrastare le alluvioni
Restando in tema di agenti atmosferici, non possiamo non citare le potenzialità del cosiddetto tetto verde-blu, capace di trattenere l’acqua e rilasciarla lentamente, dirigendola al sistema fognario o dove necessaria. In un contesto climatico in cui piogge torrenziali e prolungati periodi di siccità si fanno sempre più frequenti, i tetti ad elevata ritenzione idrica potrebbero rivelarsi strumenti di fondamentale importanza.
Tetti per la biodiversità
Introducendo un mix di specie vegetali diverse, i tetti verdi si configurano come veri e propri corridoi ecologici, garantendo cibo e riparo ad api, farfalle ed uccelli. Via libera quindi a erbacee perenni, fiori selvatici e piante mellifere, funzionali e capaci di impreziosire l’edificio con le loro fioriture colorate.
Voglio un tetto verde!
Dopo questo lungo elenco di vantaggi è normale sognare un tetto verde anche per la propria abitazione. Ci toccherà tuttavia frenare l’entusiasmo dei pollici verdi più incalliti: il fai da te è fortemente sconsigliato. Vi basti solo pensare che un green roof ben concepito prevede un minimo di cinque strati successivi, tra manti impermeabili, membrane isolanti e materiali antiradice.
Per chi fosse interessato a un intervento professionale, invece, c’è una buona notizia: il Bonus Verde, che prevede una detrazione Irpef del 36% per interventi inerenti il verde ed il paesaggio su edifici ad uso abitativo. Il bonus, valido per spese fino a 5.000 euro, copre un massimale di 1.800 euro, ripartito in 10 quote annue