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Intelligenza artificiale e IOT (Internet of Things) sono realtà. Possono aiutarci a rendere la casa più sicura, più salubre, contribuire a tagliare notevolmente le spese condominiali. Dimenticate androidi, maggiordomi virtuali e navi spaziali senzienti: in questa serie di articoli scopriremo cosa sono davvero AI e IOT e cosa possono fare per la nostra abitazione.
Iniziamo con il primo settore di applicazione: la manutenzione predittiva.

Cos’è la manutenzione predittiva?

Semplice: un’attività di manutenzione che preferisce “prevenire” piuttosto che curare. Per capire meglio, facciamo l’esempio dell’ascensore condominiale.

Di norma, l’ascensore viene sottoposto a manutenzione programmata; viene cioè revisionato periodicamente, con una frequenza d’interventi stabilita in base all’intensità d’utilizzo e al ciclo di vita dell’apparecchio.

È chiaro come, con questo metodo, non avremo mai reale contezza dello stato in cui versa l’impianto. I guasti improvvisi resteranno un ipotesi tutt’altro che remota, così come i disagi connessi: spese extra, assemblee di condominio estemporanee, impedimenti per i condomini con difficoltà motorie, rischi per l’incolumità.

Tutti problemi che potrebbero essere facilmente risolti adottando una strategia di manutenzione predittiva.

Ovvero?

Dotando il nostro ascensore dell’adeguata infrastruttura tecnologica, potremo eseguire un check-up digitale, ricevendo informazioni in tempo reale sullo stato dell’impianto. Questo ci permetterà di individuare le criticità ancor prima che si presentino. Interverremo solo quando realmente necessario (per prevenire, non riparare!), abbattendo i costi e scongiurando conseguenze ben più gravi.

Il concetto di manutenzione predittiva, per quanto semplice, è rivoluzionario, soprattutto se allarghiamo l’orizzonte ad altri campi di applicazione. In linea teorica, tutti gli apparecchi elettronici presenti nelle nostre abitazioni possono essere connessi a un sistema intelligente in grado di raccogliere informazioni sullo stato di funzionamento: luci, allarmi, rivelatori di fumo; lo stesso impianto elettrico. Parliamo di migliaia di euro risparmiati annualmente, senza contare l’aspetto più importante, quello della sicurezza degli abitanti.

Il beneficio più grande: un’abitazione sicura

Un maggiore controllo sullo stato delle nostre reti elettriche potrebbe salvarci la vita. Non si tratta di un’esagerazione: in Italia più della metà degli impianti, il 52%, rischia la fulminazione a causa di componenti elettriche danneggiate o in cattivo stato (dati Prosiel). Ogni anno nelle abitazioni si verificano 30.000 incidenti gravi, di cui 6.000 proprio di origine elettrica. Parliamo, in media, di una morte al giorno causata da guasti all’impianto casalingo (Anaci). 

Altrettanto importante è il supporto che la manutenzione predittiva può dare sul fronte prevenzione crolli e dissesti. Molti condomini, approfittando anche degli incentivi Superbonus, hanno intrapreso azioni di risanamento e prevenzione del rischio sismico. Tra spese ammissibili, quelle per il posizionamento di sensori sismici, in grado di riconoscere, e segnalare, l’eventuale modifica della stabilità strutturale di un edificio post-evento. Intervenire prima del danno, anche in questo caso, può fare tutta la differenza del mondo.

Il ruolo della tecnologia nella manutenzione predittiva

Possiamo ora concentrarci sugli aspetti tecnici, come promesso. Cosa hanno a che fare IoT e Intelligenza Artificiale con la manutenzione predittiva? È presto detto.

Per controllare il corretto funzionamento di qualsiasi dispositivo, avremo bisogno di un flusso costante di dati. Molti apparecchi di nuova generazione, predisposti per la domotica (termostati, interruttori, elettrodomestici) sono già in grado di connettersi autonomamente alla rete e inviare informazioni. Tutti gli altri, più complessi o obsoleti, avranno bisogno dell’installazione di hardware accessori, principalmente misuratori e sensori.

L’Internet of Things non è nient’altro che questo: la capacità, da parte dell’apparecchio, di connettersi alla rete e inviare informazioni.

Basta? No. In caso di sistemi complessi, come l’ascensore del nostro primo esempio, la semplice trasmissione di dati non sarà sufficiente. Avremo bisogno di un software, più o meno evoluto, che possa raccogliere input provenienti da più fonti, confrontare i dati con parametri standard e restituire all’utente un quadro complessivo di facile lettura. 

Più il sistema in questione è evoluto, più si entra nel campo dell’intelligenza artificiale.

Nel prossimo decennio assisteremo alla nascita di software capaci non solo di segnalare un possibile problema prima della sua comparsa, ma anche di “prescrivere” possibili soluzioni. Saremo, in poche parole,  guidati nelle nostre decisioni dall’intelligenza artificiale, che ci permetterà di abbattere i rischi legati all’errore umano.