Impianto geotermico: una soluzione poco conosciuta in Italia, benché estremamente vantaggiosa dal punto di vista del risparmio energetico. Vediamo quanto costa e cosa considerare prima della sua installazione.
Il concetto di geotermia può creare un po’ di confusione. Spesso, lo associamo a grandi impianti che necessitano di alte temperature per funzionare. La realtà è che, con una pompa di calore apposita, chiunque può sfruttare il calore generato dal suolo. È il caso degli impianti geotermici a bassa entalpia, di cui vi parleremo oggi.
Cos’è un impianto geotermico?
Un impianto geotermico sfrutta il calore naturale del primo strato del sottosuolo per riscaldare e raffreddare gli edifici, producendo al contempo acqua calda sanitaria.
In inverno, l’impianto assorbe calore dal terreno e lo riversa negli ambienti; in estate, preleva il calore dell’edificio e lo dissipa in profondità nel terreno.
Come funziona un impianto geotermico?
L’impianto geotermico si compone di tre elementi fondamentali:
- Sistema di captazione
- Pompa di calore geotermica
- Circuito di distribuzione
Il sistema di captazione ha il compito di prelevare l’energia termica naturalmente presente nel sottosuolo.
È costituito da una serie di sonde (tubi pieni di fluido), disposti verticalmente o orizzontalmente rispetto al terreno.
Il calore del sottosuolo scalda il fluido presente nei tubi fino a trasformarlo in vapore. Il vapore, a sua volta, è convogliato alla pompa di calore, dove viene compresso. Dal processo di compressione e condensazione si ottiene calore, usato per l’acqua del circuito di distribuzione. Giunta alla temperatura di 32-42°, l’acqua viene diretta al sistema radiante a pavimento.
Chi può installare un impianto geotermico?
In linea teorica, questa tipologia di impianti può essere installata pressoché ovunque. Alcune condizioni, tuttavia, la rendono particolarmente vantaggiosa. È il caso degli edifici in alta montagna, dove la resa termica dei combustibili fossili è nettamente inferiore.
Altrettanto vantaggiosa è l’installazione in edifici di nuova costruzione, in cui è più facile individuare lo spazio adatto alla posa del sistema di captazione. Teniamo infatti a mente che il geotermico, soprattutto se a sviluppo orizzontale, richiede metrature ampie (per un immobile di circa 100 metri quadri servono 200 metri di terreno libero).
Che caratteristiche deve avere il terreno?
Il terreno deve garantire condizioni ideali affinché l’energia termica ricavata sia sufficiente a riscaldare l’intera abitazione. La prima caratteristica da tenere in considerazione è, per l’appunto, la conducibilità termica del sottosuolo, che può variare sensibilmente in base ai materiali presenti.
L’installazione è sconsigliata in caso di terreni a scarso rendimento specifico (valore di conducibilità inferiore ai 25 Wm). Rientrano in questa categoria i terreni troppo secchi, “sciolti” o ad alto contenuto di sabbia e ghiaia.
Quanto costa un impianto di riscaldamento geotermico?
Il costo dell’installazione di un impianto geotermico è sicuramente più alto del classico sistema HVAC. Sul prezzo finale incidono diversi fattori, tra cui dimensioni, grado di isolamento termico dell’edificio e complessità dell’installazione.
In media, ci si può aspettare di spendere 20.000 – 30.000 euro, costi d’installazione inclusi. Questi ultimi, più elevati rispetto ad altri sistemi, sono giustificati dalla complessità dell’operazione: teniamo conto che questo tipo di impianti può prevedere sonde di captazione installate fino a 150 metri di profondità. Per risparmiare, si può optare per un modello a sviluppo orizzontale.
Ai costi già esposti, possono sommarsi anche quelli derivanti dalle eventuali autorizzazioni necessarie alla perforazione del suolo per la posa delle sonde di captazione.
Ricordiamo infine che il geotermico funziona a basse temperature e non è compatibile con sistemi di distribuzione tradizionale che lavorano a 60-80 ° (i classici termosifoni, per intenderci). In caso ne fossimo sprovvisti, quindi, dovremo prendere in considerazione anche i costi di un nuovo impianto radiante a pavimento.
Quanto si risparmia con un impianto geotermico?
È importante tenere presente che mentre il costo iniziale di un’installazione di una pompa di calore geotermica può essere superiore a quello di un sistema HVAC tradizionale, le pompe di calore geotermiche sono nettamente più efficienti dal punto di vista energetico e possono portare a significativi risparmi a lungo termine. Rispetto a impianti tradizionali come caldaie a metano e condizionatori, possiamo aspettarci costi d’esercizio abbattuti del 60% – 80%.
Una volta ammortizzato il costo d’installazione, il solo consumo elettrico sarà legato al funzionamento della pompa di calore. Per tale ragione, ai fini della totale indipendenza energetica, il geotermico è spesso associato ad un impianto fotovoltaico.
Quali sono i vantaggi?
Oltre a rappresentare una scelta ecologica a zero emissioni climalteranti, gli impianti geotermici si caratterizzano per:
- Resa costante, che poco o nulla viene influenzata dalle temperature esterne
- Costi di manutenzione nettamente inferiori e lungo ciclo di vita degli impianti
- Nessuna combustione (rischio di perdite o esplosioni azzerato)
- Aumento del valore dell’edificio in virtù della più alta classe energetica conseguita.
Le autorizzazioni
L’installazione di questo tipo di impianti può richiedere autorizzazioni obbligatorie di cui è bene tener conto in fase preliminare.
Le sonde geotermiche verticali richiedono l’autorizzazione da parte di un ente locale (Regioni, Comuni e Province, a seconda dei casi). Per gli impianti a sviluppo orizzontale, invece, non è prevista alcuna autorizzazione a patto che le sonde non superino i 2 metri di profondità.
Per le installazioni di impianti geotermici che sfruttano le falde acquifere, infine, bisogna fare riferimento alla legge nazionale in materia delle acque e della tutela del sottosuolo stabilita dal D.lgs 152/2006.