Di fronte al caro della materia prima energia, la curiosità per il sistema fotovoltaico Plug and Play è in crescita. Scopriamo insieme cos’è, come funziona e quali sono i punti di forza di questo mini impianto per l’autoproduzione di energia.
Cos’è il fotovoltaico Plug and Play
Con il termine Plug and Play ci si riferisce ad un impianto fotovoltaico di piccole dimensioni, con potenza inferiore a 350W. Non va confuso con il Mini-Fotovoltaico che ha invece potenza compresa tra i 350 e gli 800 W. Come suggerisce il nome stesso, con questa tipologia di sistema è sufficiente inserire una presa nel quadro elettrico del proprio impianto casalingo affinché l’elettricità prodotta venga immediatamente consumata per il funzionamento degli elettrodomestici.
Dimensioni e struttura
Ci troviamo di fronte ad un impianto molto versatile, costituito solitamente da un unico pannello solare il cui ingombro non supera i 170×100 cm e i 3-4 cm di spessore. Il peso – di circa 20 kg – unito alla grande disponibilità di staffe ed ancoraggi, lo rende adatto all’installazione su balconi, pareti verticali, giardini e recinzioni esterne.
Al pannello è sempre associato un mini-inverter, il cui compito è quello di convertire l’energia prodotta in corrente alternata adatta alla rete domestica.
Permessi per l’installazione
Trattandosi di un impianto con potenza inferiore agli 800 W, non sono richieste particolari autorizzazioni. Sarà tuttavia necessario segnalare al proprio gestore la presenza di un impianto che genera energia elettrica mediante compilazione di un modulo da caricare sul portale del distributore elettrico di zona.
A comunicazione avvenuta, il gestore avrà dieci giorni di tempo per effettuare eventuali verifiche di regolarità e procedere all’iscrizione nel sistema nazionale degli impianti di produzione di energia.
Chi vive in appartamento dovrà comunicare preventivamente all’amministratore di condominio la volontà di installare l’impianto e ottenere l’approvazione dell’assemblea condominiale, per evitare controversie successive.
Il discorso è più complesso in caso di edifici sottoposti a vincolo paesaggistico. Nonostante le ridotte dimensioni, questi sistemi vanno comunque a modificare l’estetica della facciata: potrebbe quindi essere necessaria l’autorizzazione del comune di appartenenza. Per ulteriori approfondimenti in merito, vi invitiamo a leggere questo articolo.
Qualora si disponga già di un impianto fotovoltaico sul tetto, l’installazione accessoria di un sistema Plug and Play dovrà passare per una pratica di potenziamento dell’impianto.
Cosa accade in caso di sovrapproduzione di energia?
L’energia non destinata all’autoconsumo viene ceduta gratuitamente alla rete. Trattandosi di un impianto di bassa potenza, infatti, non è prevista alcuna forma di remunerazione per il possessore dell’impianto. Ricordiamo inoltre che nel fotovoltaico Plug and Play non è prevista la presenza di un sistema di accumulo, per cui non è possibile immagazzinare energia per un utilizzo successivo.
Quali sono i costi?
Un impianto fotovoltaico Plug and Play ha un costo medio di circa 600/800 euro, cifra, questa, comprensiva di installazione.
Parliamo quindi di una spesa piuttosto contenuta, soprattutto se teniamo in considerazione che per questi impianti è possibile accedere alla detrazione al 50% delle spese (10 quote di pari importo per i dieci anni successivi all’acquisto).
Per il Plug and Play, come per tutti gli impianti fotovoltaici, è inoltre possibile richiedere lo sconto in fattura.
Quanto posso risparmiare con il fotovoltaico Plug and Play?
Con un impianto Plug and Play, si stima che una famiglia medio-piccola (il cui consumo è di circa 1.900 kWh l’anno), possa ridurre i propri consumi fino al 25%, con un rientro delle spese in 3-5 anni.