Case totalmente indipendenti, capaci di produrre in autonomia energia e riscaldamento, ma anche acqua calda e cibo. Sempre più belle e confortevoli, le earthship sono passate da bizzarria per survivalisti a oggetto del desiderio sul mercato immobiliare. I prezzi? Possono superare il milione e mezzo di dollari (ma c’è chi giura di averne costruita una in tre mesi utilizzando esclusivamente materiali di scarto).
Curiosi di scoprirne di più?
Vivere in una batteria
Dobbiamo pensare alla Earthship come a una macchina progettata per immagazzinare e distribuire energia. Una sorta di batteria, alimentata esclusivamente da fonti di energia rinnovabile e gratuita: terra, acqua, sole, vento.
Per massimizzare l’accumulo d’energia e ridurre la dispersione, la Earthship sfrutta i principi dell’architettura passiva. Disposizione sull’asse est – ovest, forma compatta, pavimenti a diretto contatto col terreno, muri massicci in materiali naturali; tutti accorgimenti che permettono alla struttura di mantenere una temperatura interna costante, di solito compresa tra i 14° e i 20° gradi.
Il vero segreto di queste strutture, tuttavia, è la serra: una lunga camera vetrata che protegge la facciata esposta a sud. Cuore dell’abitazione, la serra accumula e trattiene il calore del sole, isolando il complesso in estate e scaldandolo in inverno. La serra ha pareti inclinate, studiate per massimizzare l’ingresso di raggi solari nei mesi invernali. Sovrastata dai pannelli solari, ospita i giardini di erbe aromatiche e gli orti per la produzione alimentare.
Energia pulita
Quando si pensa a case off-grid, ovvero totalmente indipendenti, il primo pensiero va ad abitazioni un po’ selvagge, prive dei comfort della vita moderna. Niente di più sbagliato.
Grazie a fotovoltaico e minieolico, le Earthship dispongono di tutta l’energia necessaria per far funzionare normali elettrodomestici, incluse lavatrici, computer e aspirapolvere. La Earthship sfrutta il calore del sole e sistemi di ventilazione naturale, non richiedendo, quindi, alcuna energia per la climatizzazione o la produzione di acqua calda sanitaria.
Acqua riciclata
Le Earthship sono progettate per catturare tutta l’acqua di cui hanno bisogno dall’ambiente circostante, sia essa pioggia, neve o condensa. L’acqua viene raccolta in una speciale cisterna sul tetto (capace di filtrare batteri e contaminanti) e convogliata a un serbatoio pressurizzato per uso domestico.
In una Earthship è normale riciclare l’acqua più volte: quella che finisce negli scarichi di rubinetti e docce viene nuovamente filtrata e impiegata per l’irrigazione degli orti o per gli scarichi dei servizi igienici. L’acqua nera, infine, è convogliata alle fosse settiche e utilizzata per innaffiare le piante ornamentali esterne.
Materiali di scarto
La filosofia Earthship prevede l’utilizzo quasi esclusivo di materiali naturali o riciclati. In queste strutture, ad esempio, si fa largo uso di pneumatici e lattine, utilizzate per creare spesse mura portanti in grado di trattenere il calore. I fondi di bottiglia e i cocci, invece, vengono mescolati alla terra cruda per creare suggestive pareti dall’effetto vetrocemento.
Dove sono le Earthship
Le Earthship sono comuni in Nord e Centro America, così come in Australia e parte dell’Africa. In Europa gli esempi si possono contare sulle dita di una mano: tra di esse annoveriamo la Earthship di Brighton in Inghilterra e quella di Ger, in Francia.
In Italia la costruzione delle Earthship è ancora rallentata dalla normativa. A tal proposito, non possiamo non citare l’associazione OffGrid Italia, pioniera delle Earthship in patria, che sta attualmente progettando una struttura sperimentale nel tentativo di superare alcuni aspetti legali di difficile soluzione (come ad esempio, l’ottenimento dell’agibilità).