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L’idea di riqualificare casa sfruttando le opportunità del Superbonus 110% ci alletta: ora è il momento di capire come muoversi e quali pratiche presentare.

Vediamo come prepararci al meglio in questo articolo.

Tutte le pratiche nel dettaglio

L’iter per ottenere l’agognato bonus fiscale non è complesso, ma va seguito con rigore e prevede il coinvolgimento di varie professionalità responsabili delle diverse pratiche da presentare.

La verifica preliminare

Il primo passo da compiere è quello della verifica preliminare, step fondamentale per comprendere le reali condizioni in cui versa l’edificio.
Durante questo primo controllo si valuterà la presenza di eventuali abusi edilizi, con indicazioni relative a gravità, tempi e costi per la messa in regola.

Ricordiamo che la verifica preliminare deve essere eseguita da un tecnico abilitato alla progettazione di edifici e impianti, iscritto al relativo ordine e collegio professionale.

L’APE ante operam

Prima di entrare nella fase esecutiva, sarà necessario produrre l’attestato di prestazione energetica, detto APE.Questo documento contiene tutte le informazioni relative a consumo energetico e isolamento termico dell’immobile. Di fatto, l’APE “fotografa” la situazione dell’edificio prima degli interventi di efficientamento. Al termine dei lavori andrà redatto un secondo APE – detto post operam – necessario a certificare l’effettivo salto di due classi energetiche o il raggiungimento della classe più alta.
L’attestato di prestazione energetica verrà rilasciato in forma di dichiarazione asseverata da parte di un tecnico abilitato (geometra, architetto, ingegnere o perito che abbia seguito specifici corsi di formazione).

Il progetto e l’esecuzione dei lavori

Terminate le verifiche preliminari, un tecnico abilitato dovrà redigere il progetto vero e proprio. In questo documento si andranno ad esplicare tutti gli interventi necessari ad ottenere il miglioramento della prestazione energetica, con definizione dei requisiti tecnici imprescindibili.

Si potrà, a questo punto, dare il via alle opere di efficientamento. A far fede in questo caso sarà la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata, ovvero la CILA.

Una precisazione per i condòmini: al fine del conseguimento del Superbonus 110% saranno ammessi solo gli interventi trainati sulle parti non comuni con data contemporanea o posteriore a quella dichiarata dalla CILA.

Adempimenti post-intervento

Al termine dei lavori sarà necessario produrre una serie di documenti che certifichino:

  • La congruità delle spese sostenute e il rispetto dei requisiti tecnici evidenziati dal progetto (da trasmettere ad Enea in via telematica entro 90 giorni dalla chiusura lavori)
  • L’avvenuto salto delle due classi energetiche (APE post operam)

Chi avrà optato per sconto in fattura o cessione del credito dovrà poi dotarsi di attestazione fiscale di conformità. Tale attestazione è rilasciata dagli intermediari abilitati (dottori commercialisti, periti commerciali, ragionieri, CAF).

Chi, invece, avrà scelto l’opzione della detrazione fiscale, dovrà effettuare il pagamento delle spese mediante bonifico bancario o postale “parlante”.

Controlli

Tutti i documenti sopracitati andranno conservati ed esibiti su richiesta di Enea o dell’Agenzia delle Entrate, che effettueranno controlli a campione. In caso di difformità rispetto a quanto dichiarato si andrà incontro a sanatoria e perdita dell’agevolazione Superbonus 110%.

Perché è importante affidarsi ad esperti

Come abbiamo potuto osservare, la cura degli aspetti burocratici può fare la differenza tra il conseguimento o meno del bonus fiscale.

Il nostro consiglio? Per evitare ritardi, incomprensioni, o peggio, sanatorie, è bene affidarsi a un General Contractor, che proponga un approccio “globale” e sappia gestire, contemporaneamente, gli aspetti tecnici, burocratici e finanziari del progetto.