La Direttiva case green è stata approvata, e dal 2040 non sarà più possibile produrre e vendere caldaie a gas, con una fase intermedia dal 2025 di stop agli incentivi per comprarle.
Quale caldaia scegliere, allora, se si ha la necessità di comprare un nuovo sistema di riscaldamento per sostituire quello vecchio o per installarlo in un nuovo edificio?
Caldaie: cosa prevede la Direttiva case green?
Fissata al 2040 l’entrata in vigore del divieto d’installazione di caldaie a gas per edifici nuovi o da ristrutturare, ma già dal 2025 invece lo stop agli incentivi.
È quanto previsto dalla Direttiva case green, il provvedimento avanzato dalla Commissione europea e approvato dal Parlamento europeo lo scorso 12 marzo. La direttiva si inserisce nel pacchetto di riforme Fit for 55, con l’obiettivo di migliorare le performance energetiche degli edifici e raggiungere un parco immobiliare a impatto zero entro il 2050, passando dal meno 16% entro il 2030 e meno 20/22% entro il 2035.
Con questo obiettivo in mente, assume grande importanza il dato che riguarda la provenienza dell’energia consumata per riscaldare e raffrescare gli edifici: i 2/3 dell’energia arrivano ancora da combustibili fossili. Per decarbonizzare il settore edile e raggiungere gli obiettivi fissati, è dunque fondamentale eliminare gradualmente i combustibili fossili nel riscaldamento e nel raffrescamento degli edifici.
Lo stop definitivo alle caldaie a gas, che slitta di 5 anni rispetto alla data prevista dal testo originale, non riguarderà chi ha una caldaia a gas già in casa, ma solo chi dovrà comprare un nuovo sistema di riscaldamento per sostituire quello vecchio o per installarlo in un nuovo edificio.
Caldaia a condensazione
Quale caldaia scegliere, allora, se si rientra in una delle casistiche sopra menzionate?
La caldaia a condensazione rappresenta una valida opzione in grado di migliorare l’efficienza ma anche la sostenibilità del riscaldamento domestico. Pur essendo sempre alimentata a gas, a differenza della caldaia tradizionale, è in grado di recuperare il calore latente contenuto nei vapori di combustione, aumentando significativamente l’efficienza energetica. Ciò permette di ridurre il consumo di gas naturale e di abbattere le emissioni nocive, limitando il rilascio all’esterno di monossido di carbonio e ossido d’azoto.
Ulteriore vantaggio della caldaia a condensazione è la sua compatibilità con gli impianti di riscaldamento esistenti, che la rende l’opzione ideale per chi vuole sostituire caldaie obsolete senza eseguire interventi complessi. Sul mercato, poi, è possibile trovare una vasta gamma di modelli adatti a ogni esigenza abitativa, più piccola o più spaziosa, garantendo sempre il massimo del comfort e dell’efficienza.
Caldaia a pompa di calore
Nel discorso su quale caldaia scegliere, la caldaia a pompa di calore rappresenta una tecnologia avanzata in grado di riscaldare, raffrescare e produrre acqua calda sanitaria in casa. Sfruttando il principio della termodinamica, è in grado di utilizzare energia proveniente da sorgenti naturali (aria, terra, aria) per trasferirla all’interno dell’edificio alla temperatura utile secondo necessità, utilizzando una quantità minima di energia elettrica per il funzionamento del compressore.
Il vantaggio primario della caldaia a pompa di calore è la sua alta efficienza energetica: per ogni kilowattora (kWh) di energia elettrica consumata, si arrivano a produrre fino a tre o quattro kWh di calore. Ciò la rende una soluzione non solo particolarmente economica sul lungo periodo, ma anche sostenibile grazie alla riduzione delle emissioni di CO2, soprattutto se l’energia elettrica proviene da fonti rinnovabili.
C’è da segnalare però che, a fronte di un maggior risparmio e sostenibilità, la caldaia a pompa di calore richiede anche un maggiore investimento economico e spazio d’installazione.
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